Un comandamento antico degli indiani d'America recita: “...impara a conoscere te stesso, scopri in te quello che sei, solo allora potrai essere un vero uomo....” .
Chi conosce gli altri è sapiente, chi conosce sé stesso è illuminato. Chi vince gli altri è potente, chi vince sé stesso è forte. (Laotzé)
Guarda dentro di te: dentro di te è la fonte del bene sempre capace di zampillare, se sempre saprai scavare in te stesso. (Marco Aurelio)
Non uscire da te, ritorna in te stesso, nell’interno dell’uomo abita la verità. (Sant'Agostino)
Conosci te stesso. (Socrate)
Sigmund Freud, aggiunse a queste citazioni, una frase che è un poco la sintesi delle sue scoperte sulla nostra natura interiore :
Chi non ha superato il proprio passato è costretto a ripeterlo. (Sigmund Freud)
Freud scoprì che la maggior parte della nostra vita mentale, anzi , meglio, psichica (non sono la stessa cosa) si svolge al di là della coscienza. Chiamò Inconscio quella vasta regione della psiche.
L'Inconscio è un po' come il vento: non lo vediamo ma sappiamo che c'è dai suoi effetti.
Nell'inconscio sono contenute le memorie delle esperienze più toccanti del primo periodo della nostra vita individuale.
Ricordi di momenti belli e di momenti dolorosi, se non addirittura angosciosi. Esperienze traumatiche, così traumatiche che non possono essere consapevolmente ricordate e che i nostri meccanismi psichici di difesa dal dolore e dall'angoscia rinchiudono e trattengono nell'inconscio.
Ma, per la legge della coazione a ripetere, scoperta da Freud, questo mondo interiore spinge sempre per risalire alla coscienza. Forze potenti glielo impediscono. E purtuttavia riesce, sebbene in modo per così dire mascherato, a trovare la via per esprimersi nel nostro comportamento, nelle nostre emozioni, nei desideri, nel rapporto con gli altri, in manifestazioni somatiche,….e nei sogni, che anticipano e influenzano la vita da svegli così come questa si continua nei sogni della notte seguente.
Ecco cosa intendeva Freud dicendo che, se non affrontiamo, conosciamo ed infine facciamo la pace con il nostro passato, questo ci perseguiterà sempre, ripetendosi e ostacolando la nostra libertà di godere la vita.
Questo fa la Psicoanalisi: è l'unico modo per fare la pace con noi stessi, per liberarci da incomprensibili angosce, da comportamenti assurdamente e incomprensibilmente autolesionisti, dalla irrazionale ripetizione degli stessi sbagli. Insomma dalla ripetizione di un passato che non è mai passato, che è ancora lì e agisce su di noi a nostra stessa insaputa.
L'esperienza psicoanalitica è come attraversare un territorio sconosciuto fatto di antichi e rimossi ricordi. Esperienze di un periodo della vita nel quale e per il quale non esistevano parole e pensieri ma sensazioni, emozioni, percezioni corporee colorate di affetti intensi, belli e, a volte, brutti . Tutti affondati e trattenuti nell'inconscio al di là della consapevolezza.
Una psicoanalisi non è uno scherzo, è un duro, faticoso, e, a volte, doloroso lavoro.
Ma che è anche profondamente appagante.
Rende liberi e, finalmente, ci permette di essere felici.